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  • L’ecotassa: cos’è e quando si deve pagare

L’ecotassa è un incentivo che ha l’obiettivo di orientare i consumatori verso veicoli meno inquinati. Questa imposta è stata introdotta in diversi paesi con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli e promuovere comportamenti sostenibili. Questa tassa è legata principalmente alle emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dai veicoli, con l’intento di disincentivare l’acquisto e l’uso di mezzi altamente inquinanti. 

In questo articolo andremo a scoprire insieme che cos’è l’ecotassa, quando si deve pagare, le esenzioni, le critiche e il futuro!

Che cos’è l’ecotassa?

L’ecotassa, nota anche come “tassa sulle emissioni”, è un’imposta applicata ai veicoli che superano determinati limiti di emissioni di CO2. È stata introdotta in Italia a partire dal 2019 attraverso la Legge di Bilancio ed è entrato in vigore dal primo marzo dello stesso anno. Questa misura fa parte di una strategia ben più ampia, volta a contrastare il cambiamento climatico e a promuovere la transizione verso veicoli a basso impatto ambientale, come quelli ibridi o elettrici.

La tassa viene calcolata in base alla quantità di CO2 emessa dal veicolo per chilometro, secondo quanto riportato nel certificato di omologazione del veicolo. Più alte sono le emissioni, maggiore è l’importo dell’ecotassa da pagare.

Chi deve pagare l’ecotassa?

L’ecotassa si applica ai proprietari di veicoli nuovi immatricolati che superano un determinato livello di emissioni di CO2. In Italia, ad esempio, la soglia minima è stata fissata a 160 grammi di CO2 per chilometro. Ciò significa che chi acquista un’auto con emissioni superiori a questa soglia è tenuto a pagare l’ecotassa al momento dell’immatricolazione.

Sono invece esenti dall’ecotassa i veicoli con emissioni inferiori alla soglia stabilita, così come quelli alimentati unicamente a energia elettrica o con tecnologie a bassissimo impatto ambientale, come gli ibridi plug-in con emissioni molto ridotte.

L’ecotassa riguarda nello specifico modelli di grandi dimensioni, come auto sportive, Suv, vetture di lusso e tutti quei veicoli dotati di motori che hanno la cilindrata elevata. 

Quando si deve pagare l’ecotassa?

L’ecotassa si deve pagare al momento dell’immatricolazione del veicolo, ovvero quando il veicolo viene registrato per la prima volta presso il registro automobilistico. Dunque, una sola volta. Questo significa che chi acquista un’auto nuova è tenuto a verificare se il veicolo rientra all’interno dei parametri stabiliti per il pagamento dell’imposta.

Dunque, se si acquista una nuova auto con motore termico, è bene sapere che si deve pagare un supplemento al momento dell’acquisto.

In Italia, l’importo dell’ecotassa è calcolato su base progressiva, in funzione del livello di emissioni:

  • Da 161 a 175 g/km di CO2: 1.100 €
  • Da 176 a 200 g/km di CO2: 1.600 €
  • Da 201 a 250 g/km di CO2: 2.000 €
  • Oltre 250 g/km di CO2: 2.500 €

Questi valori possono variare in base a eventuali aggiornamenti normativi, pertanto è consigliabile verificare le disposizioni in vigore al momento dell’acquisto.

Perché esiste l’ecotassa?

L’ecotassa è uno strumento di politica ambientale che mira a raggiungere diversi obiettivi:

  1. Sensibilizzazione ambientale: stimolare una maggiore consapevolezza riguardo all’impatto ambientale delle scelte di consumo;
  2. Finanziamento di politiche sostenibili: i proventi derivanti dall’ecotassa possono essere adoperati per sostenere progetti di mobilità sostenibile, infrastrutture per veicoli elettrici e altre iniziative ambientali;
  3. Riduzione delle emissioni: disincentivare l’acquisto di veicoli inquinanti e promuovere la diffusione di tecnologie più pulite.

Agevolazioni e esenzioni

Sono previste alcune agevolazioni e esenzioni per specifiche categorie di veicoli o di utenti. Tra queste vi sono:

  • Alcune regioni offrono incentivi aggiuntivi per chi compra auto a basse emissioni; 
  • I veicoli elettrici o a idrogeno sono generalmente esenti dall’ecotassa;
  • In alcuni casi, sono previste agevolazioni per le famiglie numerose o per chi rottama un vecchio veicolo inquinante al momento dell’acquisto di un’auto nuova.

Critiche e controversie

Nonostante gli obiettivi ambientali, l’ecotassa è stata oggetto di molte critiche. Infatti, alcuni sostengono che essa penalizzi i consumatori con minori possibilità economiche, che potrebbero non potersi permettere veicoli meno inquinanti ma più costosi. Altri invece sottolineano che l’efficacia della tassa dipende anche dalla disponibilità di alternative sostenibili, come infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.

Un altro punto controverso riguarda l’impatto economico sul settore automobilistico, che potrebbe risentire di una diminuzione delle vendite di veicoli tradizionali.

Il futuro dell’ecotassa

Con l’evoluzione delle normative ambientali e delle tecnologie, è probabile che l’ecotassa subisca ulteriori modifiche. Ad esempio, la Commissione Europea sta lavorando per armonizzare le politiche fiscali legate alle emissioni nei vari Stati membri, il che potrebbe portare ad una revisione dei criteri e degli importi attualmente in vigore.

Inoltre, l’ecotassa potrebbe essere affiancata da ulteriori misure, come incentivi più generosi per i veicoli a basse emissioni o l’introduzione di zone a basse emissioni nelle città, dove l’accesso è consentito solo ai veicoli ecologici.

In conclusione, l’ecotassa rappresenta uno strumento importante nella lotta contro il cambiamento climatico, ma richiede un approccio equilibrato per garantire che i suoi effetti siano realmente positivi sia per l’ambiente che per i consumatori. Informarsi in maniera adeguata sulle normative vigenti e sulle alternative disponibili è fondamentale per fare scelte consapevoli e soprattutto sostenibili.

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