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  • Codice della strada: neopatentati su veicoli più potenti

Per tutti i neopatentati esistono delle regole da dover rispettare, e la potenza della propria auto rientra tra queste. 

In questo articolo andremo a vedere insieme cosa prevede l’attuale norma in vigore e quali sono invece le modifiche che si vorrebbero applicare.

Cosa dice il Codice della Strada attualmente

L’articolo 117 del Codice della Strada al momento prevede quanto segue:

2-bis “Ai titolari di patente di guida di categoria B, per il primo anno dal rilascio non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t. Nel caso di veicoli di categoria M1, ai fini di cui al precedente periodo si applica un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW. Per le autovetture elettriche o ibride plug-in, il limite di potenza specifica è di 65 kW/t compreso il peso della batteria. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano ai veicoli adibiti al servizio di persone invalide, autorizzate ai sensi dell’articolo 188, purché la persona invalida sia presente sul veicolo. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano, inoltre, se a fianco del conducente si trova, in funzione di istruttore, persona di età non superiore a sessantacinque anni, munita di patente valida per la stessa categoria, conseguita da almeno dieci anni, ovvero valida per la categoria superiore. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 120 del presente codice, alle persone destinatarie del divieto di cui all’articolo 75, comma 1, lettera a), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, il divieto di cui al presente comma ha effetto per i primi tre anni dal rilascio della patente di guida”.

3. “Nel regolamento saranno stabilite le modalità per l’indicazione sulla carta di circolazione dei limiti di cui ai commi 2 e 2-bis. Analogamente sono stabilite norme per i veicoli in circolazione alla data di entrata in vigore del presente codice”.

4. “Le limitazioni alla guida e alla velocità sono automatiche e decorrono dalla data di superamento dell’esame di cui all’articolo 121”.

5. “Il titolare di patente di guida italiana che, viola le disposizioni di cui ai commi 2 e 2-bis è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 165 a euro 660. La violazione importa la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della validità della patente da due ad otto mesi, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI”.

Nello specifico, attualmente nel corso del primo anno dal rilascio della patente, non è consentita la guida di auto che hanno una potenza superiore a 55 kW/t e con un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW. Invece, per quanto riguarda le auto ibride plug-in ed elettriche la massima potenza è di 65 kW/t, compreso il peso della batteria. 

Tuttavia, se affianco al neopatentato c’è un conducente con età non superiore a 65 anni e con la patente valida per la stessa categoria conseguita da almeno 10 anni, le restrizioni viste non si applicano. 

Secondo la legge contenuta nel Codice della Strada, i titolari di patente B rilasciata da meno di un anno e sorpresi alla guida di autoveicoli più potenti rispetto ai limiti contenuti nella legge, sono soggetti ad una sanzione amministrativa che parte da 160 € fino ad arrivare a 641 € e la sospensione della patente da 2 a 8 mesi. Tale restrizione non si applica ai veicoli al servizio di persone invalide e provviste di regolare contrassegno, a patto che siano a bordo dello stesso veicolo. 

Inoltre, potrebbe essere prevista un ulteriore sanzione pari a 39 € all’intestatario del veicolo per “incauto affidamento del mezzo”. Da non sottovalutare è anche il problema assicurativo, in quanto l’assicurazione potrebbe valersi del diritto di rivalsa e decidere di non pagare i danni causati o subiti.

Cosa cambierebbe con le modifiche

Se dovesse passare definitivamente l’emendamento con le relative modiche sulla norma da rispettare sui limiti dei neopatentati, la situazione attuale potrebbe cambiare. 

Infatti, le modifiche prevedono che per i primi tre anni i neopatentati non potranno guidare vetture con potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 75 kW/t (in precedenza 55 kW/t) e con una potenza massima di 105 kW (in precedenza 75 kW). 

La norma inoltre prevede di includere anche le auto plug-in ed elettriche, che prima non avevano limiti circa la potenza massima. 

Dunque, da una parte è possibile notare una stretta, in quanto si tratta di un allungamento che passa da 1 a 3 anni per quanto riguarda la limitazione di potenza, mentre dall’altra viene consentito guidare macchine più potenti.

Queste modifiche, come spiega il Mit, rappresentano una norma di buon senso che, in un momento difficile per l’economia, in una famiglia dove si possiede una macchina di media cilindrata questa può essere usata anche dal figlio neopatentato. Come afferma il ministero:

Nessun passo indietro sulla sicurezza. Parliamo di media cilindrata non di auto sportive”. 

Nefer Anania

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